02 - Cosplayer

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    Chi siamo?

    Ci appellano in molti modi:
    artisti, disegnatori, "quelli che si vestono da carnevale tutto l'anno", esibizionisti, narcisisti, sognatori, trasformisti, egocentrici, prestigiatori, pazzi, modelli, rappresentati di case produttrici, "quelli strani" e chi ne ha più ne metta.
    Forse tutte queste cose son vere, forse lo sono solo alcune. O forse nessuna.
    Ciò che è certo è che a noi piace definirci come cosplayer.
    Abbiamo dai 0 ai 99+ anni, siamo ragazzi e ragazze, uomini e donne, genitori, nonni, pensionati, adolescenti e neonati.
    E perchè no, anche animali domestici.

    Siamo coloro che prenotano gli affitti fino a più di un anno prima della fiera, coloro che percorrono chilometri e chilometri su mezzi pubblici o privati pur di poter indossare e sfoggiare il proprio costume, frutto di un duro lavoro (proprio o di altri).
    Siamo coloro che quando indossano costumi complicati non pensano a mangiare o a fare pipì perchè non è importante.
    (solo un vero cosplayer può capirmi senza prendermi per pazza ndr.)
    Perchè dovete sapere che non è affatto semplice indossare un abito (complicato o meno che sia) tutto il giorno, sfilare in giro per la fiera, sottoporsi a migliaia di foto da parte di curiosi o visitatori, restare interminabili minuti in posa per le foto professionali dei fotografi con varie parti del corpo che vanno in cancrena
    (credetemi: se avete in mano qualcosa che pesa quasi quanto voi ed un cosplay altrettanto pesante da tenere tutto il giorno addosso, stare in posa per più di 30 secondi è una fatica immensa, ve lo dico per esperienza ndr)
    A fine giornata abbiamo i muscoli doloranti, qualche graffio e livido qua e là, i capelli stressati dalle parrucche, siamo sporchi e sudati ma felici. Perchè non ci importa di avere dolori dovunque, noi avremo comunque la forza di commentare e ricordare assieme agli amici la giornata appena trascorsa e gli eventuali premi vinti.

    Siamo coloro che in fiera ci divertiamo come i matti, ci emozioniamo alla vista di cosplay dei personaggi che ci piacciono, ci scambiamo opinioni, consigli, facciamo amicizia e ci innamoriamo (quante coppie sono nate così!). A noi basta indossare i panni del nostro preferito per staccare la spina dai pensieri di ogni giorno e poter per qualche ora essere chi vogliamo.
    Un po' come Narnia, ecco.

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    Cosa facciamo?

    Passiamo giorni e giorni (per non parlare di nottate intere) a cucire i nostri abiti, ad intagliare i nostri scudi, a forgiare le nostre armature.
    La gente comune vede in un tappetino da yoga uno strumento per fare sport, noi ci vediamo una corazza.
    Siamo curiosi verso nuovi (e vecchi) materiali, perchè un bravo cosplayer usa anche le più semplici cose in modo creativo e ingegnoso.
    Non sempre è necessario spendere grandi quantità di denaro per ottenere dei bei cosplay, il tutto sta all'esperienza ed alla manualità.
    (Ma su questo punto aprirò un topic a parte)


    Cosa ci piace?

    v Essere fotografati. Ci piace davvero un sacco! Vi ho già detto che alcuni ci appellano come narcisisti, che amiamo metterci in mostra ma ciò non significa che lo siamo anche nella vita reale. Io stessa detesto farmi selfie nella vita di tutti i giorni e tendenzialmente mi faccio poche foto, ma farsi fotografare con addosso il proprio cosplay, è un'altra cosa. Significa che il tuo lavoro è apprezzato e non c'è nulla di più soddisfacente per un cosplayer.


    v_0 Lavorare ai cosplay. E' una cosa che ci piace troppo. Anche se non tutti i cosplayer confezionano i cosplay con le proprie manine (ma eviterò di tocare l'argomento o i flames saranno dietro l'angolo. Che sia chiaro: ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Un po' come la questione arancino e arancina in Sicilia. MAI-TOCCARE-L'ARGOMENTO). Dicevo: a noi piace lavorare ai cosplay, ci piace curire, tagliare, intagliare, limare, incollare, colorare e chi ne ha più ne metta. Che poi, diciamola tutta: lavorare al cosplay non è solo la parte della confezione, bensì c'è anche un duro lavoro di immedesimazione del personaggil. Bisogna studiarne i movimenti, le azioni, i pensieri. Devi trasformarti in un altro, non sei più tu. Bisogna pensare alla scenetta da portare sul palco durante l'esibizione, alle mosse da fare durante i video, alle espressioni o pose da prendere durante le foto ufficiali, professionali e non..insomma: essere un cosplayer non è semplice, ma basta buona volontà, spirito di iniziativa ed inventiva e si può fare tutto!

    v_0 Partecipare alle fiere del fumetto. Quale miglior luogo per esporre la nostra creatura? Ammettiamolo, ogni costume da noi creato porta in se un pezzetto di noi. Un po' come un figlioletto, su! Le fiere del fumetto rappresentano una grande mostra espositiva dove dare sfoggio del propri abiti e poter scambiare consigli utili con altri cosplayer o restare affascinati da coloro che sono ad un livello più alto. Ci sono stand, mostre, convegni, workshop, rappresentazioni, ospiti importanti. Alle fiere si incontrano amici cosplayer che non riesci a vedere spesso a causa della lontananza, ci si ritrova, ci si organizza, si diventa tutti una grande famiglia. Ma c'è anche un lato negativo su quest'ultima cosa, ne parlerò in uno dei punti della prossima domanda.

    v_0 Gareggiare. E' vero che il cosplay è una passione, è un'arte, è un diverso modo di esprimere se stessi, ma chi non vorrebbe mettersi in gioco per far giudicare la propria creazione da una giuria competente (o almeno così dovrebbe essere?). Per un cosplayer la gara cosplay è un passaggio fondamentale di ogni fiera del fumetto. Tutti aspirano ad essere premiati, ma solo alcuni ci riescono. Certo, la gara non è tutto e l'importante è partecipare (dopotutto facendo cosplay ci divertiamo ugualmente, anche senza essere premiati) ma salire sul palco e vedere il proprio lavoro riconosciuto da cosplayer più competenti e/o con più esperienza credetemi: è una soddisfazione. In quel momento tutte le nottate passate a lavorare sul cosplay, le dita bucate dagli aghi o bruciate dalla colla a caldo, le crisi mistiche dovute a potenti sniffate di vari mastici a contatto o a causa delle varie bombolette spray (sia per colore che per primer o altro), i muscoli sviluppati maggiormente nel braccio dedito allo scartavetrare di resine e stucchi, il sudore della fronte, la fatica del tenere il cosplay addosso tutta la giornata, i capelli impiastricciati sotto la parrucca, le ore dedicate al trucco, alle prove, l'ansia prima di salire sul palco..tutto viene ripagato.

    v_0 Divertirsi e soprattutto far divertire. Ultimo, ma non meno importante. Dopotutto questa non è una classifica in ordine di importanza. Questo è (o comunque dovrebbe essere) l'obiettivo di ogni cosplayer. I nostri cosplay non li realizziamo solo per noi stessi, ma anche per gli altri. E' una strana sensazione, ovviamente piacevole, quando il proprio personaggio viene riconosciuto. Ogni cosplayer si illumina quando visitatori, curiosi, genitori con bambini, ragazzi o altri cosplayer, riconoscono il personaggio che stai portando e chiedono di potersi fare una foto con te. Ancora più apprezzato quando si soffermano a chiedere come hai realizzato determinati pezzi, quanto tempo hai impiegato a farlo, oppure vogliono semplicemente scambiare quattro chiacchiere "dal vivo" con il loro personaggio preferito. E' un'emozione unica. Lo sguardo di un bambino, di un ragazzo, di un adulto che si illumina nel vedere portati nella realtà personaggi che fino a quale momento erano solo in 2D non ha prezzo. Ed è in quel momento che capisci di aver fatto un ottimo lavoro, a prescindere da come la giuria ti giudicherà.

    UcyJgro


    Cosa non ci piace?

    x I flame. Davvero: BASTA. C'è chi ha sempre da lamentarsi, perchè non lo hanno premiato, perchè la gara "faceva schifo", perchè "tanto vincono sempre i soliti", perchè "eh ma lui è maschio, perchè fa cosplay femminili (e viceversa)", perchè "se sei nudo non è cosplay" perchè "se il vestito non lo fai tu non sei un vero cosplayer" e via dicendo. Potrei continuare all'infinito.

    x Non trovare i materiali in Italia. Questo è un problema comune. Molti materiali professionali in Italia sono introvabili o comunque bisogna ritirarli con costi di spedizione elevati. Questo è un problema perchè se si vuole fare un "salto di qualità" bisogna provare quanti più materiali possibili per trovare quello che più fa per noi.

    x Essere paragonati al "Carnevale". Cercate di comprenderlo: IL COSPLAY NON è CARNEVALE. Non è vestirsi da arlecchino, non è mettersi uno scatolo in testa e diventare un Lego, non è usare il raso lucidissimo comprato a 3 euro al mercato in abiti che non necessitano di raso (può ad esempio essere usato per fare il cosplay di BIancaneve - con moderazione - ma non per Grimilde - che tutto è fuorché un abito lucido), non è vestirsi da ciò che ti vestiresti a Carnevale. Il cosplay è frutto di un laborioso lavoro dietro, fatto di preparazione fisica e mentale, ricerca dettagliata dei materiali, lavorazione ed infine sfilata. E' molto più che un semplice abito creato per ballare e sudare a Carnevale, dove anche se lo strappi e lo macchi fa nulla.

    x Molestie. Su questo argomento ci terrei a parlare ed ad approfondire perchè è un punto molto importante per ogni cosplayer. Le molestie rappresentano il lato peggiore del cosplay. Una cosa da mettere ben in chiaro è che FARE COSPLAY NON VUOL DIRE ESSERE CONSENZIENTI. Che sia in fiera o dietro un monitor, vi saranno sempre persone viscide e disgustose che non rispettano l'essere cosplayer e credono che sia permesso loro dire, fare e toccare ciò che vogliono. Non siamo statue, non siamo giocattoli, siamo umani. Non indossiamo i nostri abiti per farci mettere le mani addosso senza il nostro consenso. Non toccate i nostri abiti o creazioni senza prima chiedere. Le foto vanno chieste prima di essere scattate, ogni cosplayer accetta di buon grado se chiesto con i giusti modi. Le mani dovete tenerle al vostro posto, un cosplayer deve mettersi in posa, non ha bisogno che lo stringiate per i fianchi, poggiate le vostre mani sul sedere o allungate le mani senza il permesso. FARE COSPLAY NON VUOL DIRE ESSERE CONSENZIENTI. L'abbigliamento succinto, parti del corpo scoperte o abbigliate in un determinato modo non ti danno il permesso di commentare o compiere atti con riferimenti sessuali. Un cosplayer non si abbiglia in un determinato modo per invitarti a fare questo, non ti istiga a fotografarlo in pose con riferimenti sessuali o pornografici. MAI. Ci sono cosplayer che decidono di mettere in mostra il proprio corpo attraverso il cosplay ma ciò non vuol dire che vogliano venderlo. Un po' come il fatto che se indosso una minigonna non ti sto invitando a violentarmi, se indosso una maglia scollata non ti sto istigando ad avere rapporti sessuali. FARE COSPLAY NON VUOL DIRE ESSERE CONSENZIENTI. Rispettate i cosplayer, chiedetegli gentilmente se potete farvi una foto con loro, apprezzate il loro lavoro, fate critiche costruttive, siate educati. Se un cosplayer è sovrappeso (o sottopeso), se non è in linea con il vostro ideale di bellezza, se non ha lo stesso vostro orientamento sessuale, va comunque rispettato. Lasciate loro lo spazio per muoversi, per parlare, per camminare. Non insistete se rifiuta di concedervi una foto o non ha voglia di parlare. Non rovinate il suo lavoro, non calpestatelo, non spintonatelo. E' lì per divertirsi e fare divertire, è lì anche per voi.

    amy_reeder_harassment_poster

     
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    Allora mi trovi daccordo praticamente su tutto,un cosplayers non è una carnevalata o altro!, e da diversi anni i cosplay viene visto e trattato per lo piu per una carnevalata purtroppo....inoltre le persone sono proprio ottuse.....
     
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1 replies since 22/4/2018, 15:24   811 views
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