Libro dei demoni

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    Sara un ex demone dai capelli neri corvini con ciuffi rossi, vestiva sempre con corpetti e pantaloni in pelle rossa oltre che a tacchi vertiginosi, a causa di una maledizione mandata da Acaby un mango malvagio che non poteva vederla, un giorno si avventurò sulla terra di nascosto da Acaby per via di alcune voci che raccontavano di un umano che precedentemente era un demone con i poteri sottratti, ma scoprì il modi di averli completamente aimè si innamorò di una umana e decise di non diventare demone ma solo umano, così quella notte sara si avventurò in un vicolo buio dove c’era un negozietto di magia nera (dove l’uomo lavorava) ma a un certo punto si sentì qualcuno alle spalle un uomo alto con capelli neri le puntava una pistola addosso lei impaurita si fermò era finita, quello era un cacciatore demoniaco! l’avrebbe uccisa di sicuro… ma stranamente l’uomo la fissava…solo fissava..e non sparava ancora…così Sara non capendo il perché, ma prima che l’uomo potesse cambiare idea e ucciderla decise di scappare con un balzo felino (ormai uniche capacità oltre il poter passare da un mondo all’altro che le erano state concesse da Acaby) saltando sui tetti e si mise a correre velocemente scomparendo completamente nella notte… nel frattempo che correva visse l’uomo che la fissava ma non le puntava più l’arma addosso la fissava solo… ma perché… perché la fissarla in quel modo?
    Sara decise di andare da una vecchia conoscenza di certo nn poteva tornare da Acaby ora che finalmente gli era scappata…. Andò così dalla sua piccola sorellina hiden ormai unico contatto con la famiglia essendo che i suoi genitori a causa della loro crudeltà vennero condannati dai demoni stessi!<<hei e da un pezzo che non ci sentiamo sorellina!>> Hiden con gli occhi sgranati fissava la sorella e disse <<ma… d’veri finita per tutti questi anni?>> Sara sorrise solo lievemente e iniziò a raccontargli di tutto cio che le era capitato, Del combattimento durato per settimane contro Acaby, del fatto che dopo essere sfinita lui le tolse tutti i poteri e la segregò in un luogo remoto senza via di fuga a causa di un incantesimo, facendola scomparire per un bel po di anni, di come riuscì grazie a un altro mago a scappare e di come seppe delle voci su quell’umano, ma soprattutto di come quel cacciatore la fissava, di come era incuriosita da lui come se l’istinto le disse che lui sapeva qualcosa, Hiden dopo aver ascoltato il suo racconto le potè solo suggerire di cercare quell’uomo se ero così tanto interessata e farsi dare una spiegazione del perché non saprò, ma di fare molta attenzione.
     
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    Hiden è un demone dai lucenti capelli bianchi e occhi verdi, si accompagna sempre alla sua bellissima spada. E' il comandante in capo del plotone degli inferi della superbia. Si dice in giro che quando combatte gli spuntino le orecchie e la coda da lupo, gli occhi diventino color oro e si trasformi in una delle leggendarie fiere.
    Hiden rispetta e ammira l'unico componente in vita della sua famiglia, la sorellona Sara, si dice in giro che le due sorelle siano esattamente agli antipodi, soprattutto da quando la sorella Sara scappò dal mondo demoniaco abbandonando il comando del plotone demoniaco dell'ira.
    Ma ha Hiden in realtà non importava, dopo la morte dei genitori capi quanto la sorella fosse importante, così decise di lasciarla stare senza seguirla e di permettergli di vivere la sua vita, cosa che lei non poteva permettersi.
    Infatti molti tumulti erano accaduti nel mondo dei demoni dopo la scomparsa di Sara e Hiden si impegno a mantenere quelle voci sulla leggendaria fiera demoniaca che la rappresentava; nessuno avrebbe dovuto permettersi di affrontarla a viso aperto. La paura si diffuse, e nessuno avrebbe mai rischiato di incorrere nelle ire della Fiera.
    Il tempo passava e la speranza di rivedere Sara si affievoliva, fino a quel giorno, <<hei e da un pezzo che non ci sentiamo sorellina!>> dalla porta entrò trionfante Sara, io con gli occhi sgranati la fissai, a malapena riusci a rispondere, <<ma… d’veri finita per tutti questi anni?>>, << lo sai che sono furiosa>> le dissi, e lei rispose <<si scusa scusa ora ti racconto!>> disse Sara, così iniziò a raccontarmi la sua incredibile storia.
    Quando Sara termino, Hiden ne era sicura, Ying e Yang, non potevano essere più diverse, la sorellona che carica tutto il peso sulla sorellina, ma lei ne era felice, sapeva che questo era un grande segno di fiducia da parte di Sara, cosi le dissi <<dovresti cercare quell'uomo, non è naturale che un cacciatore di demoni si comporti così, lo sai no?!>>, <<hai ragione Hiden>> rispose Sara, <<ahh, aspetta, ferma li, hai perso tutti i poteri demoniaci?! Come farai a difenderti?>> le dissi, << ahahah... ... ...XD>> sembra depressa vista da fuori, << prendi la falce di luna! prova a sguainarla non so se puoi usarla, ma se funziona te la regalo>> Sara si volto e vide in effetti che si trovava in una vera e propria armeria, <<di un pò sorellina hai riarredato dopo la mia ultima visita?!>>, <<spiritosa!>> risposi.
    Sara si avvicino alla "falce di luna" la sguaino e.... .... .....

    Immagine normale..

    Trasformazione fiera..


    Edited by hiden - 28/2/2013, 13:10
     
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    Jess era al limite delle forze, doveva fare una scelta, e in entrambi i casi non ce l’avrebbe potuta fare da sola. L’unica strada percorribile era quella di andare a cercare la sua unica parente che conosceva come completare il rito. Peccato che “questa unica parente” fosse scomparsa da anni e anni, e fosse ricercata da demoni e cacciatori. Insomma, era come cercare l’ago in un paiaio!

    I suoi genitori, il capo dei demoni dell’avarizia e un angelo, erano morti a causa di un attacco di demoni ribelli al loro padrone, o così era stato detto dal re dei demoni. Jess non dimostrò mai i suoi poteri demoniaci grazie all'amuleto d'argento con incastonata una pietra verde, che portava al braccio, un dono fattole da un ragazzo demone conosciuto poco prima del massacro della sua famiglia. L’amuleto la rese invisibile agli occhi demoniaci, e così riuscì a salvarsi. Sua zia Sara, non arrivò in tempo per salvare il fratello e la cognata, ma riuscì a percepire la ragazzina e a portarla in un luogo sicuro, su un altro pianeta, ma da lì a poco se ne andò per combattere con Acaby e Jess non la vedeva da allora. Jess era cresciuta da sola, senza l’aiuto di nessuno, sua zia aveva molte risorse, e Jess era molto abile con i soldi, le scommesse, e aveva buon fiuto negli affari, ma da qualche mese la natura demoniaca collideva con quella angelica e se non avesse completato il rituale sarebbe morta. Non sapeva ancora cosa diventare, un angelo? Un demone? Ma il tempo era agli sgoccioli e grazie ad uno dei suoi informatori, scoprì che Sara era stata avvistata da sua sorella, l’altra sua zia con cui non aveva mai avuto a che fare, non andava molto d’accordo con suo fratello per la scelta di sposare un angelo e quindi si erano allontanati. Jess prese i suoi fedeli sai che nascose dietro la schiena, sotto la maglietta e il giubbotto in pelle nero, l'arco e le freccie, e sempre con il suo amuleto al braccio sinistro, si mise in viaggio per le terre del demone della superbia, sua zia Hiden. Con non pochi problemi riuscì ad intrufolarsi nel covo, entrò dalla finestra all’ultimo piano, grazie ai poteri angelici ereditati dalla mamma, per cui poteva levitare. Sentì stralci di conversazione, dove riconobbe la voce di zia Sara e mentre varcava la porta di quello che pareva una armeria le vide <<c’è voluta un eternità per trovarti!>>

    Hiden quando vide la brunetta, e pensando che fosse una cacciatrice a caccia di sua sorella, con la sua spada si lanciò contro di lei ma venne fermata proprio da Sara che con un abile scatto le si mise davanti, contrapponendo alla spada proprio la falce di luna che riuscì quindi ad attivare! <<bell'arma sorellina, grazie mille del regalo! Ma con quella tua spada non tagliarci nostra nipote per piacere! È l’unica che abbiamo al momento… o hai avuto figli?>>

    Hiden la guardò shockata, mollando la spada che andò a conficcarsi sul pavimento con un bel tonfo. <<nipote?? Abbiamo una nipote?>>

    Jess si affacciò da dietro la schiena di Sara <<ancora per poco, se zia Sara non mi aiuta!>>

    Sara sospirò <<altri problemi? Sta famiglia la tranquillità non sa cos’è!>>


     
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    Mentre stava per sguainare la falce di luna sentì un piccolo rumore, di li ha poco non ebbe molto tempo per ragionare, vide la sua nipotina jess sulla soglia, e sua sorella hiden partire in quarta, se la falce funzionasse si o no, sicuramente era l'unica cosa che aveva in mando da poter placcare l'attacco della sorella, così non ci pensò due volte, corse più velocemente che poteva, ormai cosa che le veniva bene, aveva avuto molto tempo per allenarsi dove era segregata, e lo avviluppamento dei muscoli delle gambe e delle braccia erano uno di quelli, sopratutto essendo senza poteri, si sentiva vulnerabile e così decise di allenarsi come un comune mortale, grazi a ciò riuscì a bloccare la sua sorellina e disse <<bell'arma sorellina, grazie mille del regalo! Ma con quella tua spada non tagliarci nostra nipote per piacere! È l’unica che abbiamo al momento… o hai avuto figli?>>

    Hiden la guardò shockata, mollando la spada che andò a conficcarsi sul pavimento con un bel tonfo. <<nipote?? Abbiamo una nipote?>>

    Jess dietro alla sua schiena disse <<ancora per poco, se zia Sara non mi aiuta!>> a sentire quelle parole sara sussultò, deve essere successo qualcosa di veramente grave se la nipote aveva questo pessimismo.

    Sospirando aggiunse: <<altri problemi? Sta famiglia la tranquillità non sa cos’è!>> sicuramente la sua vita era movimentata, dopo essere riuscita a scappare, queste notizie e avventure la lasciavano ancora un po' sconquassata, ma sicuramente non poteva far altro doveva provvedere a fare uno di quei bei piani di riordinamento mentale come sapeva fare lei, prima che si potesse trovare sommersa delle novità,guai,missioni,avventure e qualunque altra cosa.... Prendendo un lungo sospiro iniziò a pensare a quell'uomo che l'aveva lasciata andare... la cosa l'attirava e incuriosiva un casino, cosa strana, di solito preferiva farsi gli affaracci suoi, aveva già molto a cui pensare, sicuramente se un cacciatore l'avesse l'asciata in vita non erano affaracci suoi, anzi ne era grata e avrebbe profittato dell'occasione, sicuramente tornare indietro con il rischio di farsi ammazzare non le sarebbe mai passata per la mente, mica era scema! ma quell'occasione era speciale, lei doveva sapere se per caso poteva essergli d'aiuto, sicuramente questi momenti senza poteri non erano i suoi giorni migliori... doveva scoprire e tornare presto il demone che è sempre stata, ma ora come ora come poteva fare con la nipotina che usava una frase così pessimista? Cose del genere erano impossibili! Con questo comportamento diceva che era successo qualcosa non di grave! Dopo qualche secondo, che pensava, e dando il tempo alla sorella di ricomporsi dopo aver capito che non c'era alcun pericolo, sara spezzando il silenzio che echeggiava nella stanza guardando la sorella aggiunse: <<bhè comprendo che preferisci scordare nostro fratello, ma ciò non toglie che lei sia un componente della nostra famiglia sorellina!>> Girandosi per osservare la sua nipotina, le venne un sorriso ironico quasi, sicuramente erano passati gli anni, era da molto che non l'aveva vista.. Dopo la morte del fratello e di sua madre, l'unica cosa che potei fare era salvare lei, ma anche così dovette tornare indietro per tentare di salvare gli altri demoni, cosa che purtroppo non poté fare molto... era contenta di vederla, deve averne passate molte, ma alla fin fine lei era per metà demone, e aveva il suo stesso sangue, in qualunque occasione difficile sicuramente l'avrà superata a testa altra! Sempre mantenendo il suo sorriso si rivolse a jess <<da quando ho una nipote così pessimista? Da bambina manco se ti spingevano,tiravano i capelli o altro ti abbattevi! Anzi, mi ricordo che più che te, piangevano gli altri dopo che ti eri presa una bella vendetta, aggiungerei degna di essere parte della famiglia!>> jess per un momento ricambiò il suo sorriso, poi diventò tutta serie e emise quelle parole come quelle di un condannato a morte! <<sto per morire zia sara! Ho solo una possibilità, per questo sono qui, perché solo tu puoi aiutarmi!>> dopo quelle parole sul volto di sara scomparve ogni tipo di sentimentalismo di ricongiunzioni, era sicuramente successo qualcosa di grave, e sua nipote aveva bisogno di lei! << Cosa intendi che hai bisogno di me? Ma sopratutto perché staresti per morire?>>
     
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    Sara si accorse che Jess fissava qualcosa dietro di lei a occhi sbarrati, lentamente si voltò e mi vide riimpugnare la spada che mi era caduta conficcandosi nel pavimento, i miei occhi sembravano inchiodare Jess sul posto, lo sguardo freddo che usavo per studiare il mio avversario la metteva chiaramente a disagio.

    << Sorellina?>> gli occhi di Sara sembravano andare dal mio viso alla spada in pugno, per poi ritornare ai miei occhi. << Tu, sei sua figlia?! >> chiesi, << ahm.. s.. s.. si!>> gridò <<però..>>, la interruppi bruscamente, << sorella, perché non me l’hai detto?>> i mie occhi e quelli di Sara si incontrarono, lei sapeva bene come reggere il mio sguardo di ghiaccio, <<perché avresti fatto una sciocchezza Hiden, lei è pur sempre nostra nipote!>>, tornai a fissare la ragazzina tremante che proteggeva. Feci un profondo sospiro e rinfoderai la spada, <<questo mi fa capire quanto tu mi conosca sorella, non avrei mai ucciso il sangue del mio sangue, seppur mezzo angelo. Non tremare, non ti farò niente. Venite, parliamo nella stanza di sopra è più accogliente di questa, ma prima permettetemi di chiudere la porta a chiave, c’è già troppa gente qui!>> dopo aver chiuso la porta li condussi al piano di sopra, era una stanza semplice con un camino, tappeti, una grande libreria che occupava 2 pareti ed un tavolino con delle sedie.

    <<ora sedute!>> si accomodarono sulle sedie fissandomi mi voltai e presi un libro con sicurezza dalla libreria, poi mi spostai in un altro scafale afferrando una pergamena; porsi la pergamena a Sara, << è un lista di caccia, dovrebbe aiutarti!>> Sara la svolse lentamente, sapeva quanto fosse importante. Le liste di caccia sono documenti governativi assegnati ai generali del mondo dei demoni su cui ci sono scritti i nomi degli esseri umani ricercati, principalmente cacciatori di demoni. La particolarità di questi documenti è che ti guidano dalla persona scelta e ti forniscono molte informazioni tra cui il volto del ricercato. << non speravo in tanto aiuto sorella! >>, << questioni di punti di vista, se durante la tua ricerca mi fai fuori qualche rompiscatole mi fai solo che un favore. >>

    Subito dopo posai il libro davanti alla ragazzina e lo indicai con un dito << qui c’è spiegato quello che dovresti fare! Sei mezza demone e mezza angelo, praticamente una condanna a morte, dovrai scegliere o uno o l’altro! >> il titolo del libro era “Transizione” << questo è il libro dei mezzi sangue?!>> disse Sara con voce eccitata << come l’hai avuto? È praticamente introvabile!!>>, << Me l’ha dato LUI! Tra l’altro dovrebbe avere tutto l’occorrente per il rituale nella sala di “Tyr” >> Jess si accorse che alla parola “LUI” Sara ebbe un leggero brivido. << Lui?>> chiese Jess rivolta a Sara.
    <<non le hai raccontato?>> chiesi, <<no, per lei era meglio non avere nulla a che fare con questa storia.>> rispose con sguardo basso. <<il nostro sangue demoniaco, ovviamente anche il tuo, non è comune.>> dissi, <<ti ricordi cosa ti ho raccontato sulla nostra famiglia, Jess?>> Jess abbasso lo sguardo, <<si! Che il nonno e la nonna erano due grandi demoni, comandanti del plotone della Superbia e dell’Ira. Hanno avuto 3 figli, zia Sara, zia Hiden e mio padre. Voi due avete ereditato i plotoni dei nonni, mentre mio padre prese quello dell’Avarizia ereditato da un qualche zio. >>
    << decisamente sintetica!>> risposi osservando Sara, << Già.. quello che non ti ho raccontato è chi era nostra madre, ossia tua nonna.. .. >> Sara lasciò cadere l’argomento intenzionata a non proseguire, così conclusi io << Lei era l’unica figlia del RE del mondo dei Demoni! Quindi LUI, è il tuo bisnonno! >> Jess spalanco gli occhi dalla sorpresa.
     
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    Jess borbottò <<e’ come essere a Carramba che sorpresa, tranne gli scoppi di pianto e gli abbracci>>. Le zie la guardarono con un punto di domanda inespresso nello sguardo. Jess scosse il viso <<lasciate perdere, brutti ricordi della tv. Quindi, in che rapporti siete/siamo con il caro e famoso bisnonno?>>

    Sara sviò lo sguardo della nipote, e fu nuovamente Hiden a prendere il controllo della discussione <<non buoni, almeno, non per Sara e né tanto meno per tuo padre, non sono mai andati d’accordo e infatti appena poterono se ne andarono a vivere per i fatti loro e da allora non ebbero molti contatti>>

    <<c’è altro che devo sapere? Mia madre magari era figlia di un arcangelo?>>

    Hiden la guardò dubbiosa <<non che io sappia…>>

    Sara saltò su dalla sedia e incominciò a fare avanti ed indietro per la stanza <<oh inferi, non mi pare il caso di affrontare altre discussioni sulla nostra cara e amorevole famiglia. Ci muoviamo? Hai detto che rischi la vita, quindi ora dobbiamo trovare quel che serve al rituale e cercare uno stregone che lo sappia affrontare, e credimi non è cosa facile! >> e a quel punto Hiden fece la fatidica domanda che Jess si poneva da anni <<e durante la ricerca di questo stregone, devi pensare bene a quale essere diventare, o hai già deciso di diventare un demone?>>

    La piccola della famiglia deglutì rumorosamente <<no, io non ho ancora…>> non riuscì a terminare la frase, e come faceva ogni volta che si trovava in una situazione imbarazzante, prese a toccarsi il braccio destro dove c’era il bracciale.

    Hiden sgranò gli occhi alla vista del monile <<e quello? Dove l’hai preso?>>.
    Sara si fermò incuriosita dall’affermazione della sorella <<oh lo ha da quando l’ho recuperata dalla casa dei suoi genitori, perché?>>
    Jess non aveva mai raccontato la storia di quel bracciale a nessuno, era come un segreto inconfessabile, e non si premunì di dare spiegazioni.

    Hiden ci pensò su <<è simile ad uno che ho già visto ma, niente di importante. Allora sorellina, nipote, buon viaggio! Cercate di sopravvivere>>

    Sarà la guardò con un sopracciglio alzato <<perché tu non vieni?>>

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    Per quanto sara odiasse ammettere la sua “fragilità” attuale, anche se con il regalo della sorella era più potente,era spacciata! Sopratutto con sua nipote da controllare, e difendere se stessa, bhè, dovevano andare da un cacciatore di demoni, non importa che la prima volta l'aveva lasciata andare, se questa volta l'avrebbe attaccata, pur essendo in 2, erano 2 morte! Avevano bisogno di hiden, a tutti i costi!
    Hiden la guardava perplessa <<che domande sono? E perché dovrei venire?>>
    a quella domanda sara fece un ampio sorriso mostrando tutti i denti che aveva e rispose << Perché vuoi così tanto bene a tua sorella e le avventure ti piacciono, no?>> hide scoppiò a ridere e le rispose << Sì! Tanto bene a una sorella che mi ha scaricato il tutto! E le avventure mi piacciono, vero! Però quelle dove sono sicura almeno di un 50% di poter tornare a casa, qui è già tanto se è un 5% di provabilità>> a quella parole sare smise di sorridere e fece il broncio come (il gatto dagli stivali) con gli occhioni spalancati e le labbra strette una contro l'altra quasi sparendo all'interno della bocca <<piiù che un 5% direi un 10% con te! E poi cos'è questo? Vuoi dire che mi stai mandando a morire così? Me e tua nipote? Come puoi fare una cosa del genere>> a quell'espressione hiden guardo sara e esplose in una grande esclamazione <<no! NON farlo, non sei più piccola, smetti di fare quel broncio, non mi convincerai>> Sara, con tutta la sua astuzia che poteva avere, si fece scendere una lacrimuccia, girandosi lentamente per avviarsi verso la porta, dando le spalle alla sorella disse << Capisco! Allora.. questo è un addio sorella, non ti preoccupare... posso comprendere... quando verrai a sapere della mia morte....... ti prego solo di una cosa, non avere i sensi di rimorso dove mi hai lasciato andare a morire così, con nostra nipote in questo pericoloso mondo! Non temere non ti terrò rancore nell'aldilà, continuerò a vegliare e con la speranza che avrai un futuro luminosamente malvagio, addio a mia carissima sorella...>> mentre si avviava molto lentamente a un certo punto hiden la bloccò dicendo << aspetta!>> Con un grande ghigno malvagio sara si fermò, ma quando si girò possedeva di nuovo quell'espressione da cane abbandonato <<si o mia cara sorella? Hai ancora una parola di addio da dirmi?>> hiden sospirando disse <<sei terribile! Non c'è da stupirsi se dicono che sei tanto malvagia quanto astuta, e va bene... vengo anche io, hai vinto... almeno per questa volta, certo che usare queste (tecniche di rimorso su tua sorella... sono senza parole!>> Sara scoppio a ridere << Cosa vuoi farci sorellina? Sai che quando ho qualcosa in mente devo sempre farla avverare no?>> hiden sorridendo le disse << si, si! Lo so e anche per questo che ti perdono, bhè allora cosa facciamo?>> sara con un sorriso malvagio guardò prima la sua nipotina jess che era rimasta di stucca da quella conversazione tra le zie, e poi la sorella e rispose << Ma che domande, andiamo da quel cacciatore! Dobbiamo assolutamente riprendermi i poteri, a tutti i costi!>>
     
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    Immaginavo che Sara mi avrebbe incastrato in un modo o in un altro, in un certo senso aspettavo questo giorno da anni, al diavolo, mi prenderò una vacanza rocambolesca pensai.
    << sono d’accordo sorellina, ora come ora non vali nemmeno un centesimo del grande comandante che eri. E per quanto riguarda Jess, beh non posso dare un giudizio sulle sua capacità.. .. ancora..>> dissi l’ultima parola guardandola dritta negli occhi. Jess sembrava agitata, impaziente.
    << Bene, allora andiamo!>> dissi << prima però ho alcune cose da fare, e da prendere, ovviamente verrete con me, in casa mia nessuno ha il permesso di rimanerci da solo.>> << e perché? Hai paura che ti rubiamo qualcosa sorellina?>> risposi con un sorriso leggermente malvagio << non è per paura che rubiate qualcosa, e per paura di non ritrovarvi più vive, fidati sorella, niente qui è come sembra >> un brivido percorse la schiena di Sara e Jess.
    << Ehm, zia, come faremo a venire con te, dubito sia un posto tranquillo quello dove devi andare >> chiese Jess titubante << infatti! Prendete, al volo! >> lanciai due grossi mantelli alle mie ospiti.
    << Non.. ci.. credo!>> disse Sara << dove li hai trovati??>> Jess guardò Sara con uno sguardo interrogativo. << mi sottovaluti sorella! >> risposi << vedi nipotina questo è il mio vecchio mantello, uno dei simbolo del generale del plotone dell’ira. E quello che hai in mano tu era di tuo padre, generale dell’avarizia!! >> << ricordi sorella? Non sono solo questo! Sono i mantelli d’ombra, ti rendono ombre ai nemici! >> << cioè?>> chiese Jess perplessa. << in poche parole se la persona che hai davanti la reputi un nemico ti rende immune al suo sguardo, ossia invisibile! >> rispose Sara mentre si infilava il suo. Jess fece lo stesso e nel contempo io presi il mio e lo infilai.
    << Bene! Ora possiamo andare!>> mentre ci avviavamo verso la libreria Sara si fermo di colpo. Non le era venuto subito in mente ma i mantelli era il simbolo dei generali, come mai il suo e quello del fratello lo aveva sua sorella Hiden, avrebbero dovuto passare ai comandanti successivi, e quello del fratello è un miracolo che fosse andato distrutto.
    << Cosa c’è sorella? >> chiesi
    << Nulla, scusa, la nostalgia. Dove devi andare? >> chiese << al castello ovviamente! >>
    << ovviamente.. >> ripete Sara afflitta.
    << ed è lontano?>> chiese Jess << seconda porta a destra.. >> Jess mi fisso con sguardo interrogativo << ho una via d’accesso diretta al castello da casa mia. Ricorda Jess, i nemici non possono vederti, ma a sentirti ci riescono benissimo, quindi non parlare se non è indispensabile. Prendi il libro “transizione” e tu sorella non dimenticare le liste di caccia, non torneremo più qui!>>
    Mentre le due ospiti prendevano i rispettivi oggetti, iniziai a parlare da sola o almeno, così sembrava. << Starò via per un po’. Fate i bravi, non mi distruggete la casa, e per amor del cielo se qualcuno dovesse entrare, non lasciate i cadaveri in salotto come l’ultima volta!!>> Sara e Jess la fissarono a bocca aperta finché non sentirono una voce roca e profonda << agli ordini, mia signora!>> si guardarono intorno ma non videro nessuno << co.. cos.. era? >> chiesero quasi insieme << nulla di cui voi dobbiate preoccuparvi >> guardai Jess << seconda porta a.. ..>> << destra!>> concluse Jess. <>.
    Oltre quella porta si estendeva un lungo corridoio, a terra c’era un tappeto rosso, alla fine della strada una seconda porta, identica alla prima, posai la mano sulla maniglia, << iniziamo, silenzio voi due, vi lascerò nel mio ufficio e prenderò tutto il necessario, quando sarò tornata andremo alla sala dei portali! Aspettatemi senza fare pazzie! >> detto questo mi avviai lungo i corridoi, alcuni deserti altri sorvegliati da guardie, che prontamente mi cedevano il passo. Giunti al mio ufficio mi chiusi la porta alle spalle appena Jess e Sara furono dentro. << sedete li, cercherò di fare il più presto possibile! >> detto questo mi dileguai dietro la porta.
    Passò circa un quarto d’ora quando rientrai nel mio ufficio, Sara e Jess erano sedute su un divanetto a chiacchierare.
    << Allora, tieni questo è per te nipote! >> allungai a Jess un arco bianco con rifiniture oro e rosso brillante << .. .. e le freccie? >> chiese << Non servono, basta che incanali la tua energia e la focalizzi a forma di freccia. Funziona sia con i Demoni che con gli Angeli, quindi non avrai problemi >> risposi << Sorella, non sarà troppo difficile ora come ora per lei? >> chiese Sara, << per chi mi hai preso, è ovvia che non riuscirà a farlo alla prima! >> dissi guardando Jess con occhi impotenti << ecco perché ti ho portato anche queste! >> presi la mano di Jess e le posai sopra 5 shuriken << nascondili sotto il mantello >> << grazie, zia! >> << figurati! >>.
    << Ah, a proposito, come è andata col vecchio? Gli hai parlato no? >> << certo sorella, gli ho comunicato il mio piano ferie >> << ahahah.. >> Sara scoppio a ridere e Jess non poté trattenere un sorriso, da parte mia feci un ghigno divertito << ti pare che me le concederebbe?! Il vecchio è sempre sulla difensiva, gli ho detto che andavo a caccia, di avere informazioni utili per liberarci della piaga dei cacciatori >> Sara mi guardò piegando la testa, sorrisi in modo malvagio << è la punizione che ti meriti per avermi cacciato in questo guaio, come minimo dovrai fare da esca per 10 cacce! >> << mi sa che non posso oppormi >> rispose Sara con l’aria imbronciata.
    Finito il battibecco uscimmo in rigoroso silenzio per avviarci nella sala dei portali una volta dentro ci mettemmo in cerchio, al centro una colonna con un globo luminoso illuminava la stanza di un colore azzurro.
    << allora, Terra, 01, New York, giusto? >> << esatto Hiden! >> appena Sara concluse la frase la porta si spalanco alle mie spalle.
    << comandante! >> una voce maschile interruppe i nostri piani. Portai un dito alle labbra, ricordando alle due ragazze di fare silenzio, subito dopo mi voltai.
    Due individui erano entrati dalla porta, Sara li conosceva bene, e per questo si spostò vicino a Jess, affiancandola.
    << fratelli Li-Ne, quale piacere, avete bisogno di qualcosa? >> i due demoni che si trovavano sulla soglia erano uno snello e alto, l’altro leggermente più basso ma decisamente robusto, entrambi dai capelli neri e occhi color oro. Erano membri del plotone della superbia, e pur essendo dei demoni avevano una pessima reputazione.
    << Perché ci fai questo, comandante??! >> a parlare era il fratello maggiore, il più alto dei due, Li.
    Sara pensò subito che fosse per la pausa che aveva praticamente imposto a sua sorella, ma si ricrese in fretta.
    << perché continui a negarci la promozione? Noi siamo gli unici che possono prendere il comando del plotone dell’Ira e di quello dell’Avarizia. Non siamo forse i più forti Ne?! >> chiese guardando il fratello.
    << I più forti? Non scherziamo, siete dei vermi in confronto a Sara e Apolon! >> risposi, pur essendo miei subordinati erano delle teste calde, incapaci di eseguire gli ordini più elementari, li disprezzavo dal profondo del cuore.
    Jess sobbalzò nel udire il nome del padre, si rese conto che mai Hiden l’aveva chiamato diversamente da “fratello”.
    << uhuhuhuh.. Sara e Apolon, i vostri amati fratelli, vero comandante?!>> disse Li con un ghigno malefico << Anche se Apolon è morto e Sara è diventata una traditrice scappando dal regno, voi continuate a proteggerli, essendo voi il comandante di tre plotoni ed impedendo a chiunque di sostituirli! >>
    “cosa??” gridò mentalmente Sara a quella affermazione.
    << Perfino il Sua altezza non osa opporsi alla vostra decisione. >>
    << Ora basta! Non ho nessuna intenzione di darvi il comando di nulla e ora sparite! >>
    Jess rimase turbata nel sentire il nome del padre pronunciato da esseri tanto abietti che perse la concentrazione, lo sguardo di Ne si poso su di lei.
    << Ma guarda! Non siamo soli, hai una nuova recluta comandante? >> Li era uno specialista della velocità, in pochissimi secondi si ritrovo faccia a faccia con Jess. Prima che potessi reagire, Sara stese Li con un colpo ben assestato, ma ovviamente si rivelò ai nostri nemici.
     
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    Mi ritrovai davanti uno dei demoni, ma Sara con un colpo assestato alla testa lo tramortì. Se Li era uno specialista della velocità, Ne lo era nella forza e nella brutalità. Con il suo martello nella mano destra e le catene attorno al braccio sinistro, partì all’attacco. Hiden gli si parò davanti e iniziò lo scontro. Si poteva notare uno certo sbilanciamento nel combattimento. Mentre Ne stava usando tutta la sua forza, il capo del plotone della Superbia sembrava non risentirne, ad ogni colpo che parava, ne rimandava indietro uno di potenza superiore e non era per niente affaticata. Sara era in un lato della stanza che guardava fiera la sua sorellina, soprattutto quando questa, con rapida mossa, trafisse il nemico ad un fianco e lo mandò a terra semi svenuto e senza un briciolo di forza per rialzarsi. <<I miei complimenti sorella! La tua tecnica è sempre più affinata.>>

    Hiden rimise a posto la sua arma <<Tutta invidia, ti ho persino superata!>>

    <<Si, si, ti piacerebbe! Ma ora andiamo, abbiamo perso tempo>>

    <<Agli ordini! Il capo sei tu!>> rispose Hiden che andò nuovamente alla colonna ed aprì il portale <<Prima le più anziane>>

    <<Ehi! Ora pure spiritosa?>>

    Io osservavo la scena divertita, non vivendo in una famiglia da molto tempo queste scene mi stringevano un po’ il cuore. Le due sorelle continuavano a battibeccare e non si accorsero della lama del coltello che volò nella loro direzione. Non feci in tempo a gridare un avvertimento e a lanciare lo shuriken verso Li, centrandolo nel petto, che il coltello colpì il fianco destro di Sara.

    Hiden non perse tempo, prese sua sorella e ordinò alla nipote di precederla nel portale. Quando si ritrovarono in un parco di New York la fece stendere su di una panchina, le tolse quel coltello e ne appurò le condizioni. La ferita era profonda e vi premette con una maglietta che aveva nello zaino per evitare che morisse dissanguata, ma avrebbero dovuto farla guarire. Quando la guardò negli occhi, capì che avrebbero avuto un’altra delle loro discussioni inconcludenti.

    Sara socchiuse gli occhi in due fessure e strinse i denti <<NON ci pensare minimamente! È una ferita piccola rispetto a molte altre che mi hanno inferto!>>

    Hiden richiamò a sé quella poca pazienza che aveva e sospirò <<Non fare la dura! Per questo viaggio dovremmo essere al massimo della forma! Ritardarlo di qualche ora o giorno non farà la differenza!>>

    La sorella grugnì qualche imprecazione, in non si sa quale lingua e Hiden era pronta a caricarla di peso e portarla dal guaritore quando la nipote le si avvicinò.
     
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    Tra i numerosi divetti che aveva Sara, uno di quelli era l'orgoglio, odiava farsi aiutare oppure ringraziare... beh alla fin fine un tempo era un demone tenibile.... Tuttavia doveva ammetterlo era un fortuna che la Nipote fosse per metà angelo, inizialmente era concentrata sulla sorella e non aveva visto la nipotina avvicinarsi, quando si accorse di lei ormai le era vicino, con le mani sul fianco, inizialmente sentì un grande dolore ma successivamente andava con lo scemare.
    Quando tolse le mani jess sorrise e fece
    << Fatto!>>
    Sara abbassando gli occhi constatò che la ferita era sparita, non cera neanche una singola cicatrice, come se nulla fosse avvenuto...
    <<ma che diavolo.....>> esclamò la sorella, << Come hai fatto?>> chiese, jess rivolgendo un sorriso alla zia rispose in modo dolce << essere per metà angelo ha i suoi pregi!>>.
    Sghignazzando sara rispose << Già, a quanto pare avanzerò di dover aspettare prima di prendere a calci qualche altro demone>> Girando la testa destra e sinistra iniziò a focalizzare dove si trovavano << New York! molto bene, sarà meglio muoverci.>>
    Hiden fissava ancora jess, ma alla parola muoverci non poté non rispondere << L'unica che si deve muovere sorella qui sei te! Vediamo di andare a trovare quel cacciatore, questa storia inizia a trascinarsi già troppo per le lunghe! >>.
    Sara scoppiò a ridere << Non ti preoccupare, siamo vicinissimi al negozio, e giusto dall'altra parte del parco >>.
    Le tre ragazze si misero in viaggio, nel frattempo Sara vedeva già i suoi poteri, i vecchi anni di gloria tornare.... fino a quando non arrivarono d'avanti al negozio..chiuso... Un'unico biglietto sulla serranda
    "CHIUSO PER FALLIMENTO"
    Hiden perplessa fece... <<sicura di non aver sbagliato negozio?>> Sara traumatizzata dalla dura verità emise in un piccolo sussurro un semplice <<no...>>, battendosi una mano sulla fronte Hiden rispose << Allora... Ora che facciamo sorella?>>

    Sara ancora traumatizzata non rispose... cosa poteva fare? dove poteva trovare l'unica speranza per farla tornare un demone?
    Fino a quando una porta cigolò le tre ragazze si ritrovarono un'anziana vestita da zingara che le fissava in malo modo, e quando aprì la bocca emise le parole in modo gracchiante << Io so cosa state cercando.... e so dove potete trovarlo...>>
     
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    Il meraviglioso paese oltre la nebbia

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    Mai avrei immaginato che Sara mi trascinasse in una caccia al tesoro, ma in fondo, non mi dispiaceva passare un pò di tempo insieme a lei.
    Sara sembrava sprofondata in un baratro senza fondo, così decisi di risolvere il problema.
    << Vecchia, sai perché è chiuso? >> domandai
    << Non qui, i muri hanno le orecchie!! >>
    Jess iniziò a guardarsi intorno.
    << Se avessero le orecchie, vecchia, a quest'ora sarebbero senza testa! >> dissi decisamente spazientita, quello che odiavo di più era farmi prendere in giro.
    Una fragorosa risata riempì l'aria. << Tipico della vostra stirpe. Su entrate, una tazza di thé e due chiacchiere vi faranno bene! >>
    "A te.. spero non mi faccia perdere tempo" pensai.
    Sara appena senti la parola thé si illuminò.
    << Volentieri signora, ne ho bisogno! >> disse l'ex demone, che entro nella casa seguita da Jess senza troppe domande.
    La stanza era piena di cianfrusaglie, tra cui alcuni vecchi talismani di incantesimi piuttosto antichi, sia Sara che io lo notammo e basto uno sguardo per intenderci alla perfezione.
    << Dovete sapere che quel negozio ha chiuso diverso tempo fa, perché lo cercavate? >> chiese la vecchia.
    Io restai in silenzio, come mia sorella, nostra nipote passavo la sguardo tra di noi per capire cosa stava succedendo.
    << Non pensavo che ne esistessero ancora, tu sorellina? >> chiese Sara guardandomi.
    << Mi cogli impreparata, anche io credevo fossero tutti scomparsi! >>
    << Uhm? >> Jess era confusa.
    La donna rise << Degno di voi! >> rispose con un inchino.
    << Bene lasciamo perdere i giri di parole, lui si è trasferito, ho sentito dire che si è diretto a sud, immagino che se vi do questo non sarà difficile per voi trovarlo! >> la donna porse un oggetto a Sara, era un vecchio pendolo di cristallo in buone condizioni, perfetto per una magia di localizzazione.
    << Cosa vuoi? >> chiesi con sguardo duro.
    << Nulla, aver aiutato le Sue Altezze è più che sufficiente. >>
    "Debiti.. maledetta!!"
    Sara ormai era partita per la tangente, sognando ad occhi aperti.
    Sulla porta mi voltai. << Ricordati chi sono, vecchia! Prova solo a pensare di giocarmi un brutto tiro e ti riporto all'inferno!! >>
    La donna indietreggiò e richiuse la porta.
    << Zia, non capisco.. chi era? >> chiese Jess indistintamente alle due ragazze.
    << Un infido serpente.. >> sussurrai << un anima che ci è scappata.. si può dire che sia una sorta di fantasma. >>
    "E che prima o poi riporterò all'inferno!!"

    Lentamente ci avviamo verso il parco per compiere l'incantesimo si localizzazione.
     
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    Inizio a sentire un dolore lancinante alle tempie, ma cerco di non farlo notare, non voglio far preoccupare le mie zie. Il fatto che avessi guarito zia Sara stava iniziando ad avere i suoi effetti collaterali, spero solo di non svenire o sarebbero stati guai. Da una delle finestre della casa della vecchiaccia noto nello stradone, un uomo, le mani incrociate al petto, la schiena appoggiata al palo di un cartello stradale, la gamba destra sovrapposta alla sinistra e l'espressione del viso seria. Mi sembra quasi di scorgere uno sguardo di apprensione nei suoi occhi chiari ma forse è solo un impressione. Mi volto ad osservare la discussione nella stanza, in tempo per vedere Sara prendere in mano un pendolo e Hiden innervosirsi parecchio. La vecchia se ne andò e io chiesi << Zia, non capisco… chi era? >>

    << Un infido serpente… >> sussurrò zia Hiden << un anima che ci è scappata… si può dire che sia una sorta di fantasma. >>

    La cosa non mi entusiasmò particolarmente. Era da poco che avevo incontrato Hiden, e se pensavo che zia Sara fosse con un caratterino niente male, zia Hiden era proprio… forte! A causa di ciò che sono mi sono sempre chiesta se lei mi avrebbe accettata, o mi avrebbe dato la caccia una volta conosciuta la mia vera natura come ogni demone. Il libro che porto nella tasca della mantella d’ombra diventa sempre più un macigno, se decidessi di essere un demone completo diverrei come coloro che hanno sterminato la mia famiglia, ma l’essere angelo mi allontanerebbe dagli ultimi familiari che mi restano.

    <<ehi tu la dietro, su col morale la tua zietta preferita riotterrà presto i suoi poteri e festeggeremo con una grande abbuffata di ramen e torta al cioccolato!>>

    Guardai accigliata la schiena di zia Sanana mentre camminavamo per non so quale meta, era un modo contorto di farmi pensare ad altro?

    <<sorellona ma come fai a combinare ramen e cioccolato?>>

    <<il cioccolato sta bene con tutto!>> controbatté con fare ovvio Sara

    Hiden mormorò un <<bha>> abbastanza udibile, ma Sara non parve accorgersene, si era inginocchiata davanti ad uno dei laghetti di Central Park.

    <<perché ci siamo fermate proprio qui? Questo è un lago artificiale se non ricordo male>>

    <<devi sapere che in ogni grande città della Terra, nostro nonno ha fatto costruire questo tipo di laghi in luoghi dove c’è un'alta concentrazione di potere. A seconda dell’oggetto magico in possesso si possono fare diverse cose, ad esempio con una moneta si può viaggiare da un lago ad un altro che può essere sia artificiale che naturale. Tramite il pendolo che Sara potremmo sapere dove il cacciatore sia finito. Oltre al pendolo, il lago pretende molta forza spirituale e una goccia di sangue, e solo la nostra famiglia può utilizzarlo. Il nonno è sempre stato parecchio ingegnoso per essere tre passi davanti a tutti>>

    Annuii. Sara si procurò un taglietto sul dito, fece cadere una goccia del suo sangue nell’acqua che da chiara divenne d’un tratto rossa. Controllai le persone che erano nel parco ma nessuno pareva farci caso, ci sarà un incantesimo di repulsione umana o cose simili. Sara lanciò poi il pendolo in mezzo al lago e davanti ai nostri occhi venne a crearsi tutta una serie di curve e linee come una cartina, un puntino blu indicava il nostro prossimo obiettivo.

    <<ahahah ti ho trovato!!!>> zia Sara iniziò a saltellare

    <<ma perché sto cacciatore è andato a nascondersi in Perù? Pff ora tocca usare un portare per il Lago di Lauricocha.>> zia Hiden tirò fuori una moneta d’oro dalla tasca della mantella e la lanciò in mezzo al lago. Si formò un portale e ci avviammo.
     
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