Bitten

[Fanfiction Originale]

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    Eccomi anche in questa sezione.
    La storia in questione la sto ancora scrivendo, ma a causa della scuola si è un po' arenata... maledetta <.<
    Comunque non ci sono problemi, ho tutto nella mia zucca, devo solo trovare il tempo di scrivere il tutto.
    Inizio con il prologo, ditemi cosa ne pensate.

    Titolo: Bitten
    Autore: saki
    Fandom: Originale
    Rating:Arancione ( per adesso lascio arancione, poi più avanti vedrò se abbassarlo o alzarlo)
    Genere: Sovrannaturale, Romantico, Triste, Azione
    Copertina : Miharu-chan




    copertinal




    PROLOGO
    Deglutii lentamente come se invece di mandar giù saliva al suo posto ci fosse candeggina. Il mio corpo era immobilizzato, preda di un terrore viscerale. Ogni cellula avvertiva il pericolo e mi spronava a scappare al più presto dal quel luogo dove si era svolta la carneficina a cui ero stata costretta ad assistere.
    Avevo anche smesso di respirare, nella vana speranza di non farmi notare dai miei carnefici, esseri senza pietà. Tutto dal loro comportamento mi faceva intendere che si stessero crogiolando in un piacere perverso, quanto sanguinario.
    Molti avevano provato a sfuggire da quelle falci mortali, ma la loro forza e agilità, unita a quegli occhi magnetici, capaci di possederti con un solo sguardo, avevano sventato ogni possibile fuga delle vittime.
    Con il cuore che batteva freneticamente nel mio petto, cercai inutilmente di nascondermi in un angolo, in modo tale da evitare la morte certa. Ma in quel vicolo illuminato solo dalla luna, niente poteva ripararmi ed evitare che quelle bestie rubassero la mia vita.
    Si delle bestie. Non potevano essere definite in altro modo. La forma era quella di un lupo di dimensioni esagerate e innaturali. Possedevano una forza e una velocità fuori dalla norma, superiore anni luce da quella di un semplice canide. Infine vi erano quegli occhi maledetti. Quegli occhi che non sembravano affatto quelli di un animale, anzi mostravano più intelligenza di quanto potessi credere.
    Dietro quegli di Satana si nascondevano una consapevolezza e un raziocinio che solo a un demone potevano appartenere. E forse quelle creature erano proprio questo.
    Sotto a quel manto animalesco si nascondeva il male allo stato puro.
    Il mio cervello stava cercando di metabolizzare quello che mi stava accanendo intorno , quando due occhi ambrati mi inchiodarono al suolo. Due pietre scintillanti incastonate in un volto ferino, privo di pietà e pervaso da un sadico piacere di soddisfazione.
    Lentamente e impaurita alzai lo sguardo, mossa da una caparbietà che in quel momento non possedevo. I miei occhi smeraldini incrociarono la figura di un imponente lupo color sabbia. Era più grosso rispetto agli altri e in quel momento i suoi canini erano in bella mostra, premonizione di quello che sarebbe stato il mio destino.
    Non riuscivo a credere che la mia vita stesse per finire, interrotta bruscamente all'età di soli 16 anni.
    Volevo far diventare la musica la mia vita, poter finalmente creare la mia band, volevo innamorarmi, avere una famiglia o semplicemente poter ancora mangiare un gelato insieme ai miei amici. In poche parole volevo vivere!
    Ma il mostro davanti ai miei occhi non era d'accordo. Il suo sguardo era chiaro e semplice: la morte era il mio unico destino.
    Strinsi convulsamente le dita nei palmi delle mie mani, fino a farle sanguinare. Ormai non avevo più vie di scampo, combattere non sarebbe servito a nulla.
    Con il corpo disteso sul marciapiede e martoriato da graffi e lividi in ogni dove, ripetei gli ultimi adii mentali prima di andare incontro a quel fausto fato.
    Decisi di salutare per ultima la mia gemella, la quale si trovava a pochi metri di distanza da me: Zarah.
    Le sue membra giacevano inermi sull'asfalto come se fossero fatte di gomma invece che di muscoli. Il petto si alzava lentamente e a fatica, chiaro segno che le ferite inferta le erano di portata maggiore rispetto alle mie. A una rapida occhiata pareva morta, solo se si scrutava accuratamente quel lieve alzarsi/abbassarsi delle spalle si poteva cogliere un ultimo spiraglio di vita. Ma questo poteva andare a suo favore.
    Non muovendosi non attirava più le attenzioni dei predatori, evitando così di essere soggetta alle loro torture.
    Alzai a fatica il collo in modo tale da specchiarmi in quei prati che aveva al posto degl'occhi. Si perché l'unica cosa che ci distingueva era la loro tonalità.
    Lei quella di un prato rigoglioso in una calda giornata d'estate, che infondeva calma e serenità in modo immediato.
    Io quella di un bosco ombroso e così fitto da celare qualsiasi cosa, perfino il mio vero io.
    Nessuno riusciva a scorgerla, ma noi sapevamo che esisteva quella sottile linea che ci divideva, ma che nel col tempo di univa: Zarah e Lilith
    Luce e Oscurità.
    Giorno e Notte.
    Due facce della stessa medaglia che coabitavano insieme.
    Non riuscivo a concepire la mia vita senza mia sorella, perciò morire al suo posto mi sembrava l'unico rimedio, anche se egoista.
    Perché la verità era che avevo paura, una fottuta paura. Non avevo la sua forza e la sua determinazione. Non riuscivo a vivere senza di lei, perciò morire prima pareva l'unica soluzione che una codarda come me poteva inseguire.
    Gli rivolsi un ultimo sguardo velato di paura mista a rassegnazione prima di sussurrarle il mio addio. Non volevo che il suo ultimo ricordo di me fosse un viso deturpato dalle lacrime, perciò accennai un debole sorriso. Con la bocca che mi tremava le mimai poche e semplici parole che la sconvolsero.

    “Ani ohevet otach lanetzakh. Shalom” ( Ti vorrò bene per sempre. Addio)

    Avevo parlato in ebraico. Un lingua che narra di sofferenze e dolore, ma anche di miracoli, di profeti e profezie, ma sopratutto di famiglia.
    Famiglia. Una parola che per me si realizzava in due semplici nomi : Zarah e Noemi.
    Le uniche persone che mi abbiano realmente amata e che abbia realmente amato a mia volta.
    Vidi il panico impossessarsi di lei e delle copiose lacrime trasbordare dai suoi smeraldi, inondandole il viso.
    Rassegnata le rivolsi un ultimo sguardo pieno d'affetto, prima di concedere a una e una sola goccia salata di rigare il mio volto.
    Riportai la mia attenzione sull'enorme lupo davanti a me, il quale ormai si trovava a una distanza di circa due metri.
    Puntai il mio sguardo su di lui e non lo abbassai neanche per un momento. Non mi sarei mostrata debole per nessuno al mondo, non volevo concedergli questa ulteriore vittoria. Vidi i suoi occhi brillare, seguiti poi da quella che pareva una risata, ma che in quel momento assomigliava di più a un ringhio. Lo vidi alzare una zampa pronto a sferrare il suo attacco mortale. Niente avrebbe potuto fermarlo, perciò decisi di fare l'unica cosa in mio potere: stringere i denti e prepararmi al colpo.
    Ma qualcosa cambiò.
    Il canide ormai era su di me, eccitato all'idea di lacerarmi con zanne e artigli, quando uno scricchiolio sul marciapiede cambiò le sorti della mia vita.
    Tutto successe troppo velocemente.
    Un attimo prima fissavo due occhi ambrati e un attimo dopo vedevo la testa di mia sorella staccarsi dal suo corpo e rotolare davanti a me. Il sangue schizzava da tutte le parti e mi imbrattava il corpo e il viso. Gocce cremisi scendevano lungo le mie gote, trasformandomi in una maschera di dolore rigata da lacrime di sangue.
    Cercai di racimolare un po' di aria per non soffocare, ma i polmoni si rifiutavano di incamerarla. Ogni parte del mio corpo si immobilizzò, trasformandomi in una statua.
    Non avevo neanche la forza di urlare o manifestare il mio dolore in qualsivoglia modo.
    Dentro di me non c'era più niente, il vuoto totale faceva da padrone.
    Il tempo si era fermato nell'istante esatto in cui avevo compreso quello che era successo. Zarah si era frapposta tra me e l'omicida, venendo colpita in pieno al posto mio.
    Ormai nulla poteva sfiorarmi, ero in uno stato simile alla vegetazione. Il cuore pompava sangue nelle vene, ma faceva solo quello ormai. Quell'organo indispensabile aveva perso ogni ragione per funzionare, ma continuava testardo a immettere quel caldo fluido color cresimi in me come se volesse punirmi di essere ancora viva.
    La mia metà. La mia luce era morta.
    Dentro di me stavo velocemente collassando. Il buio non può esistere senza luce. Essi convivono in una maniera unica, ineguagliabile. Non possono essere divise.
    La separazione equivale alla morte.
    Ed era quella l'unica cosa che agognavo in quel momento. Morire era l'unica via, ma la rabbia trasbordò senza freni. Trafissi il lupo con lo sguardo pieno d'odio. Ma non un odio qualsiasi. Quell'odio che uccide, quell'odio vendicativo, intenso inestinguibile.
    Quell'odio che ti consuma ma nel col tempo ti fa vivere.
    Lo sguardo dell'assassino si fece stupito, ma un guizzo nei suoi occhi mi disse che il mio turno era arrivato.
    Senza darmi il tempo di intuire le sue intenzioni, le sue zanne mi trafissero la carne della gamba destra, penetrandola fino all'osso.
    Urlai con tutto il fiato che avevo in gola e che non ero riuscita a espellere in precedenza, distruggendomi le corde vocali.
    Il mio unico ricordo fu un bruciore infernale all'arto inferiore e due ambre che non mi mollavano mai.


    Cosa ne pensate?? :3
     
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    Penso che ora che hai postato il prologo, ti strozzo se non mi farai leggere il resto.
     
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    Quanto amore nee-chan <3 cmq grazie :*
     
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    Dipende dai punti di vista. XD Comunque, prego.
    E guarda che se finisce che diventi come Miha, che non finisce una sola storia, ti ripudio!
     
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    nuuuuuuuuuuuuuuuu çwç
    non posso vivere senza la mia nee-chan çwç
     
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    Allora vedi di concluderla. Non importa quanto ci metti, ma la voglio vedere finita. è_é
     
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    Bene, allora siamo daccordo. u.u
     
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    wow saki il prologo promette davvero bene non vedo l'ora di leggere il continuo!!! comunque complimenti
     
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    Può promettere quanto vuoi, ma se non la scrive, non ha senso! Ma Saki, la stai continuando almeno? Posso capire che magari non hai tempo per postarla in forum, ma almeno la stai scrivendo? Guarda che non ho dimenticato la mia minaccia di ripudiarti. è_é
     
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9 replies since 27/5/2013, 22:30   77 views
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